Clima
Politica ambientale in Scozia
Nel 2007, le emissioni di gas a effetto serra in Scozia, incluso il trasporto aereo e marittimo internazionale, in base allo schema delle negoziazioni della Unione Europea (EU Emissions Trading Scheme), sono state di 56,6 milioni di tonnellate equivalenti di biossido di carbonio, 19,2% in meno rispetto all'anno base 1990. Tra il 2006 e il 2007, le emissioni si sono ridotte del 1,2% (0,7 milioni di tonnellate equivalenti di biossido di carbonio). Senza considerare lo schema base sopra riportate, le emissioni di gas a effetto serra (sempre incluso il trasporto aereo e marittimo internazionale) sono diminuite del 6,8% tra il 2006 e il 2007 e del 18,7% tra l'anno 1990 di base e il 2007.
Il protocollo di Kyoto (1997) ha fissato degli obiettivi giuridicamente vincolanti in base ai quali il Regno Unito deve ridurre le emissioni di un paniere di sei gas a effetto serra al 12,5% al di sotto della linea di base. A questo proposito la Scozia ha posto in essere una serie di obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. La legge sul cambiamento climatico Climate Change Act 2009 stabilisce un quadro legale per la riduzione delle emissioni di gas serra in Scozia con un obiettivo di riduzione di almeno l'80% per il 2050 e un 42% obiettivo di riduzione entro il 2020.
Il governo ha anche fissato un obiettivo a breve termine per il 'National Performance Framework' che prende in considerazione il territorio nazionale, per ridurre le emissioni entro il 2011, rispetto a una linea di base fissata nel 2006. Tali obiettivi includono le emissioni prodotte dal trasporto aereo e marittimo internazionale.
A queste politiche climatiche si affiancano quelle ambientali del territorio, di pianificazione urbana di città, paesi e zone rurali, il cui ruolo centrale è quello del raggiungimento di obiettivi per costruire uno spazio più sano, eticamente giusto, sicuro ed ecologico possibile. In Scozia esistono diverse siti che classificano il patrimonio naturale, tra questi i Siti Natura 2000 (oltre 380) e i Siti di particolare interesse scientifico (SSSI, oltre 1400). Queste aree sono definite 'speciali' sia per la loro biodiversità e geodiversità, per la presenza di determinate piante, animali e habitat o anche per la particolare formazione geologica. In totale, sono queste aree che ricoprono oltre 1 milione di ettari nell'intera regione scozzese.
Il governo scozzese ha istituito un indicatore nazionale di aumentare al 95% la percentuale di siti naturali protetti in condizioni favorevoli. In un primo periodo di condizione di controllo, svolta tra il 1 aprile 1999 e il 31 marzo 2005, il 71,5% delle aree sono risultate essere in condizioni favorevoli. Entro la fine di marzo 2009, 78,4% elementi naturali sono stati valutati come essere in una condizione favorevole.
La Scozia ha un enorme potenziale di produrre energie rinnovabili grazie ad una particolare geologia e allo specifico clima. Il governo scozzese ha stabilito un indicatore nazionale per la quantità di elettricità generata attraverso fonti rinnovabili in percentuale al consumo lordo di aumentare al 50% entro il 2020, con un obiettivo intermedio del 31% entro il 2011.
Il protocollo di Kyoto (1997) ha fissato degli obiettivi giuridicamente vincolanti in base ai quali il Regno Unito deve ridurre le emissioni di un paniere di sei gas a effetto serra al 12,5% al di sotto della linea di base. A questo proposito la Scozia ha posto in essere una serie di obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. La legge sul cambiamento climatico Climate Change Act 2009 stabilisce un quadro legale per la riduzione delle emissioni di gas serra in Scozia con un obiettivo di riduzione di almeno l'80% per il 2050 e un 42% obiettivo di riduzione entro il 2020.
Il governo ha anche fissato un obiettivo a breve termine per il 'National Performance Framework' che prende in considerazione il territorio nazionale, per ridurre le emissioni entro il 2011, rispetto a una linea di base fissata nel 2006. Tali obiettivi includono le emissioni prodotte dal trasporto aereo e marittimo internazionale.
A queste politiche climatiche si affiancano quelle ambientali del territorio, di pianificazione urbana di città, paesi e zone rurali, il cui ruolo centrale è quello del raggiungimento di obiettivi per costruire uno spazio più sano, eticamente giusto, sicuro ed ecologico possibile. In Scozia esistono diverse siti che classificano il patrimonio naturale, tra questi i Siti Natura 2000 (oltre 380) e i Siti di particolare interesse scientifico (SSSI, oltre 1400). Queste aree sono definite 'speciali' sia per la loro biodiversità e geodiversità, per la presenza di determinate piante, animali e habitat o anche per la particolare formazione geologica. In totale, sono queste aree che ricoprono oltre 1 milione di ettari nell'intera regione scozzese.
Il governo scozzese ha istituito un indicatore nazionale di aumentare al 95% la percentuale di siti naturali protetti in condizioni favorevoli. In un primo periodo di condizione di controllo, svolta tra il 1 aprile 1999 e il 31 marzo 2005, il 71,5% delle aree sono risultate essere in condizioni favorevoli. Entro la fine di marzo 2009, 78,4% elementi naturali sono stati valutati come essere in una condizione favorevole.
La Scozia ha un enorme potenziale di produrre energie rinnovabili grazie ad una particolare geologia e allo specifico clima. Il governo scozzese ha stabilito un indicatore nazionale per la quantità di elettricità generata attraverso fonti rinnovabili in percentuale al consumo lordo di aumentare al 50% entro il 2020, con un obiettivo intermedio del 31% entro il 2011.
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